Christian Forgione Consulente web marketing

Aprire un e-commerce oppure sviluppare un business online?

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In questo articolo scrivo del perché preferisco parlare di concetto di business online anziché di e-commerce .

Tante, troppe sono ancora le attività commerciali che hanno un sito “vetrina”. Esistono addirittura quelle che non hanno una presenza online (< quanti sono i clienti che sostengono : ho la pagina/profilo Facebook vendo tantissimo>).

Pochi quelli che hanno un e-commerce [In Italia sono 16 mila le aziende che fanno commercio elettronico, fonte casaleggio associati ricerca e commerce 2016] e solitamente scontenti da mirabolanti promesse o bloccati da investimenti che non avevano progettato.

Pochissimi invece, chi prende coscienza degli strumenti digitali e cerca di studiare la via migliore per il proprio business.

L’80% degli acquisti online è fatto su una piccolissima percentuale di negozi online, i moderni supermercati: Amazon, Ebay, solo per citare i più famigerati.

[Tweet “L’80% degli acquisti online è fatto su una piccolissima percentuale di merchant #ecommerce”]

Ma oggi la strada è tracciata: si andrà sempre più verso internet, e-commerce, mobile, social, anche in Italia. Internet è una rivoluzione inarrestabile.

Restare fuori non è più un’opzione possibile per nessun tipo di attività commerciale, men che meno per un piccolo negozio. Questo non significa necessariamente vendere online, almeno non subito, ma significa essere presenti e giocare la propria partita anche sul web, seguendo regole e consuetudini proprie del nuovo mezzo.

Analizzare il proprio mercato e trovare il modo migliore di presentarlo in maniera digitale è l’unica strada per continuare a creare reddito.

Due persone su tre prima di compiere un’acquisto si informano online. Attenzione: si informano, non comprano! La la maggior parte decide di acquistare in negozio, ma la decisione l’hanno presa prima e altrove!

[Tweet “Due persone su tre prima di compiere un’acquisto si informano online #ecommerce”]

Nell’attuale “era digitale”, il negozio fisico continua, dunque, a ricoprire un ruolo centrale ed essenziale.

 

La prossimità, la relazione personale, l’appartenenza a una comunità, la possibilità di usufruire di un supporto personalizzato, di provare il prodotto, la sua immediata disponibilità (proprio quando il cliente ne sente il bisogno) sono, evidentemente, fattori importanti da giocare nei confronti della concorrenza.

Un negozio fatto di persone, di professionisti capaci di rapportarsi con il cliente e accompagnarlo nello scegliere la soluzione più adatta al suo bisogno, nel vivere un’esperienza gratificante e nello scoprire tutto il valore racchiuso nel negozio, nei prodotti trattati e nei servizi offerti.

Ma una buona vetrina fisica non basterà più se non adeguatamente accompagnata da una strategia digitale che comunichi gli stessi valori attraverso modalità nuove, misurabili e coinvolgenti.

L’economia digitale influenza una quota importante di economia tradizionale, [concetto espresso da  Edoardo Giorgetti, Managing Director  di Banzai, durante un convegno di NetComm]

…e lo farà sempre di più aggiungo!

Togliamo il suffisso ai concetti che ci hanno insegnato 20 anni fa:

Ecco perché preferisco confrontarmi con i miei clienti su aspetti di business prima che parlare di e-commerce.

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